Calcificazione arteriosa: evidenze cliniche del ruolo della Vitamina K2
Direzione medica di Omega Pharma
Nel mondo della salute cardiovascolare, la calcificazione arteriosa è un problema di crescente preoccupazione. La deposizione di calcio nelle arterie, infatti, può aggravare le lesioni aterosclerotiche aumentando il rischio di malattie coronariche, e non solo.
Il ruolo della Vitamina K2 e il suo coinvolgimento nelle malattie aterosclerotiche è un argomento di crescente interesse nel campo della salute e del benessere. La Vitamina K2, vitamina liposolubile, sembrerebbe giocare un ruolo importante nell’ottica della prevenzione e della longevità; una ricchezza da conservare ed integrare.
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La storia della Vitamina K risale al 1935 quando lo scienziato danese Henrik Carl Peter Dam ne coniò il termine. Da allora di strada se n’è fatta parecchia ed oggi sono sempre di più gli studiosi e i clinici attenti alle potenzialità di questa vitamina.
Nell’approcciarsi allo studio della Vitamina K, è necessario distinguerne le varie forme legate alle diverse origini, natura e funzioni:
- la Vitamina K1 (fillochinone), di origine vegetale, la più presente nelle diete, che interviene nei processi di coagulazione del sangue;
- la Vitamina K2 (menachinone), di origine batterica, favorisce l’assorbimento della microflora intestinale ed interviene nel metabolismo del calcio, risultando fondamentale per il benessere delle ossa.
La Vitamina K2 assume, quindi, un ruolo fondamentale nell’attivazione di una serie di proteine deputate al corretto bilanciamento del calcio all’interno del nostro organismo.
In particolare, Vitamina K2 stimola l’azione di una proteina denominata osteocalcina e l’attivazione di un’altra proteina chiave nota come proteina GLA della matrice (o MGP, dall’inglese Matrix GLA protein), promuovendo la deposizione del calcio nella matrice ossea ed evitandone l’accumulo nei vasi. Sembrerebbe dunque rappresentare un’importante arma nella prevenzione della malattia aterosclerotica.
Il Congress Report approfondisce il tema dando voce a clinici esperti e ad una serie di studi atti ad investigare l’intricata relazione tra la composizione della placca e la progressione della malattia con supplementazione di Vitamina K2.
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