Skip to main content

Glaucoma: sintomi, cause, cura e prevenzione

Che cos’è il glaucoma?

Il glaucoma è una patologia che colpisce il nervo ottico, danneggiandolo irreparabilmente, e che porta ad una progressiva riduzione del campo visivo fino a provocare, in assenza di cure, la perdita della vista; è generalmente correlato all’aumento della pressione interna dell’occhio e in limitati casi alla riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico.

Il danno al nervo ottico si manifesta con una perdita del campo visivo che inizia nelle porzioni più periferiche, coinvolgendo progressivamente le porzioni centrali del campo visivo, compromettendo notevolmente la vista.

Quali sono le cause del glaucoma?

Per mantenersi tonico e sano, l’occhio attiva al suo interno un ciclo costante di produzione e riassorbimento di acqua (umor acqueo). Quando il deflusso dell’umor acqueo non avviene nel modo opportuno, i liquidi all’interno dell’occhio si accumulano e si innalza la pressione intraoculare (IOP), con conseguente danno al nervo ottico. La IOP rappresenta, quindi, il fattore di rischio più comune nell’insorgenza del glaucoma ma, numerosi studi hanno dimostrato come, anche in assenza di IOP elevata si possa andare incontro ad un glaucoma di natura neurodegenerativa, il glaucoma a pressione normale.

Raramente, il glaucoma può essere congenito (cioè presente fin dalla nascita), mentre in altri casi può essere secondario, cioè dipendere da altre patologie (infiammazioni, infezioni, diabete, ipertensione arteriosa, malattie cardiache, trombosi retiniche, tumori, cataratta, assunzione di farmaci).

Alcuni fattori di rischio, inoltre, possono predisporre al glaucoma:

  • elevata pressione intraoculare;
  • età superiore a 60 anni;
  • familiarità;
  • miopia o ipermetropia elevata;
  • interventi chirurgici all’occhio o traumi oculari;
  • assunzione prolungata di farmaci cortisonici topici, soprattutto colliri;
  • spessore corneale ridotto (inferiore a 500 micron).

Esistono differenti tipi di glaucoma?

Sì, il più diffuso (circa l’80% dei casi) è il glaucoma cronico ad angolo aperto, che ha una progressione lenta nel corso degli anni; in questo caso il sistema di drenaggio si ostruisce gradualmente causando un rialzo della pressione intraoculare che porta alla perdita delle fibre del nervo ottico ed alla progressiva riduzione della visione periferica. Il glaucoma ad angolo aperto manifesta sintomi evidenti solo quando ha raggiunto uno stadio avanzato; interessa soprattutto le persone con miopia elevata, con miopia lieve con dispersione di pigmento, con pseudoesfoliatio lentis, ma anche quelle con familiarità verso la patologia o che hanno seguito per lungo tempo terapie a base di cortisonici. 

Abbiamo poi il glaucoma acuto ad angolo chiuso, in cui il drenaggio nell’occhio si blocca improvvisamente e la pressione oculare aumenta rapidamente. In questi casi i sintomi si manifestano sin dai primi stadi e colpisce in particolar modo le persone più anziane ed i soggetti ipermetropi; colpisce circa il 10% dei glaucomatosi, nel 70% dei casi di genere femminile.

Il glaucoma a pressione intraoculare normale, invece, è una neuropatia ottica nella quale, presumibilmente a causa della neurodegenerazione e della ridotta perfusione, si assiste ad una degenerazione del nervo ottico lenta ma progressiva, anche in assenza di incremento della pressione endobulbare.

Il glaucoma congenito, infine, è quella forma della patologia nella quale il sistema di drenaggio è malfunzionante sin dalla nascita. Il bambino presenta fastidio alla luce (fotofobia) e lacrimazione eccessiva. L’aumento pressorio può causare un aumento delle dimensioni dell’occhio e la cornea può diventare opaca. Questo tipo di glaucoma è raro e colpisce un neonato ogni diecimila.

Infine, vi è il glaucoma secondario nel quale l’ostacolo al deflusso dell’umor acqueo è un effetto secondario di alcune patologie (fra le quali il diabete e le trombosi retiniche), dell’assunzione di alcuni farmaci, emorragie, tumori e stati infiammatori.

Quali sono i sintomi del glaucoma?

Il glaucoma ad angolo aperto si manifesta gradualmente: nelle prime fasi non dà sintomi premonitori ed è per questo che viene definito come “silenzioso ladro della vista”. 

Nelle fasi successive, quando il nervo ottico inizia a danneggiarsi, si avverte la perdita di porzioni laterali, superiori ed inferiori del campo visivo, che causano problemi nella visione periferica; il paziente, in genere, inizia ad urtare contro gli oggetti, ad avere difficoltà alla guida e nella lettura, senza accorgersi che sta perdendo porzioni laterali di campo visivo. Nelle fasi avanzate della malattia, il sempre più progressivo restringimento del campo visivo provoca la tipica visione a tunnel.

Per poter diagnosticare il glaucoma ad angolo aperto in modo precoce è necessario sottoporsi a controlli oculistici di routine. Infatti, anche quando il glaucoma viene curato con successo, i problemi al campo visivo non si risolvono e permangono per il resto della vita.

I sintomi del glaucoma ad angolo chiuso, che si manifestano improvvisamente e rapidamente, sono: visione offuscata, vista con aloni colorati intorno alle luci forti ed, in alcuni casi, intenso dolore agli occhi, emicrania, nausea e vomito, perdita della vista improvvisa da uno o da entrambi gli occhi. In questi casi è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso.

Il glaucoma congenito si manifesta nei bambini molto piccoli con fastidio alla luce (fotofobia) e lacrimazione.

Come si può prevenire il glaucoma?

Il glaucoma ad angolo aperto si può prevenire solo attraverso la diagnosi precoce, effettuando, quindi, visite oculistiche annuali a partire dai 40-45 anni di età; migliorare l’aderenza alla terapia prescritta, inoltre, può rallentare la progressione della malattia.

I soggetti più a rischio di sviluppare glaucoma, ai quali si consiglia di sottoporsi a visite oculistiche periodiche, sono:

  • soggetti con familiarità al glaucoma (rischio di sviluppare glaucoma che arriva anche al 10-15%);
  • soggetti con uno spessore corneale ridotto, che si può valutare (o è già valutato) con una pachimetria;
  • soggetti con un disco ottico alterato nella sua normale anatomia, riscontrabile con un esame del fundus;
  • soggetti con difetti del campo visivo che possono far sospettare una diagnosi di glaucoma;
  • pazienti con alcuni difetti oculari predisponenti al glaucoma, come la pseudoesfoliatio lentis, la sindrome da dispersione di pigmento o un angolo irido corneale di ridotte dimensioni;
  • miopi elevati e diabetici;
  • pazienti che assumono cortisonici (orali o per iniezione) per lunghi periodi.

Per ridurre le possibilità di insorgenza del glaucoma o rallentarne la progressione è consigliato praticare regolare attività fisica, che aiuta ad abbassare la pressione intraoculare.

Una corretta alimentazione, il mantenimento di peso corporeo adeguato e corrette abitudini di vita, tra le quali evitare il fumo, sono fattori protettivi rispetto alla progressione del glaucoma. È consigliato anche un limitato consumo di caffè e bevande contenenti caffeina, perché, in caso di abuso, possono contribuire all’innalzamento della pressione dell’occhio.

Per prevenire traumi o lesioni gravi, che possono causare il glaucoma, è opportuno indossare dispositivi di protezione per gli occhi quando si utilizzano attrezzi pericolosi o si praticano sport a rischio.

Come avviene la diagnosi di glaucoma?

La diagnosi di glaucoma viene effettuata con una visita oculistica completa che prevede, oltre all’esame refrattivo per la prescrizione di lenti, l’esame del segmento anteriore dell’occhio e del fundus oculi:

  • una tonometria per misurare la pressione intraoculare;
  • una pachimetria per misurare lo spessore della cornea;
  • una gonioscopia per distinguere tra i vari tipi di glaucoma.

Inoltre, potrebbero essere prescritti:

  • uno studio del campo visivo per valutare la sensibilità della retina;
  • una tomografia ottica a luce coerente (OCT) delle fibre nervose peripapillari o del segmento anteriore e della bozza filtrante per verificare lo spessore delle fibre nervose intorno al nervo ottico;
  • una perimetria computerizzata FDT (frequency doubling technology) per valutare eventuali alterazioni o deficit del campo visivo.

Come si cura il glaucoma?

Esistono diverse cure per il glaucoma, da valutare caso per caso, tra cui farmaci, trattamento laser e chirurgia.

La terapia farmacologica, generalmente nella fase iniziale del glaucoma ad angolo aperto, prevede generalmente la somministrazione di colliri ipotonizzanti per mantenere bassa la pressione dell’occhio, da applicare regolarmente e, solitamente, per tutta la vita.

Il trattamento laser (trabeculoplastica) è utilizzato per il glaucoma ad angolo aperto. Durante l’intervento vengono praticate delle stimolazioni termiche all’interno del bulbo per far defluire il liquido in eccesso ed abbassare la pressione intraoculare.

L’intervento chirurgico (trabeculectomia) è impiegato generalmente quando la terapia con i colliri non è efficace o non è più tollerata. Durante la procedura si crea una sorta di “bypass” tra interno ed esterno dell’occhio per facilitare l’eliminazione del liquido ed abbassare la pressione.

Il medico, inoltre, può consigliare l’assunzione di particolari integratori e nutraceutici utili a contrastare lo stress ossidativo ed il mantenimento della capacità visiva.

La ricerca scientifica, infatti, ha oramai identificato diversi nutrienti con dimostrate attività benefiche per la vista: Citicolina, Luteina, Zeaxantina, Omega-3, Zinco, Beta-carotene, Vitamine C, D ed E.

La Citicolina, molecola naturalmente presente nell’organismo umano, viene usata per la sintesi dei fosfolipidi della membrana delle cellule nervose e partecipa ai processi delle funzioni visive. Inoltre, è utilizzata per la sintesi dell’acetilcolina, fondamentale per la propagazione dei segnali visivi. In caso di funzioni visive alterate aiuta a migliorare la trasmissione degli impulsi elettrici dalla retina al cervello. L’assunzione di integratori a base di Citicolina ed altre sostanza antiossidanti, quindi, può migliorare il benessere visivo dei soggetti affetti da glaucoma.

Redazione Scientifica OMEGA PHARMA

Fonti:

www.auxologico.it

www.humanitas.it