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Irrigazioni nasali nel bambino: perché, come e quando

Dr. Francesco Paolo Brunese, Pediatra di famiglia ASL Caserta
Dr. Alfonso Varricchio, Otorinolaringoiatra, Dirigente Medico AORN Santobono-Pausilipon

Le irrigazioni nasali sono una pratica utile per mantenere pulite le vie respiratorie superiori nei bambini favorendo una migliore respirazione. Possono essere utilizzate sia nell’igiene quotidiana dei neonati e dei bambini più piccoli che non sono ancora capaci di soffiarsi il naso, sia in caso di raffreddore e allergia per fluidificare le secrezioni in eccesso all’interno delle cavità nasali facilitandone la rimozione. Ecco una piccola guida sul perché eseguire le irrigazioni nasali nei bambini e soprattutto quando e come effettuarle.

Perché fare le irrigazioni nasali

Le irrigazioni nasali possono essere eseguite a qualsiasi età. Nei neonati, nel lattante, nei bambini più grandi e anche in età adulta; la cosa importante è effettuarle con una corretta metodologia utilizzando la soluzione adatta.

L’irrigazione nasale ha lo scopo di lavare il naso e la soluzione che viene utilizzata ed entra nella cavità nasale non cambia l’aspetto fisico, a differenza della terapia aerosolica che invece medica il naso e dove si osserva una trasformazione del liquido che viene utilizzato in particelle di aerosol.

Le principali ragioni per fare le irrigazioni nasali sono:

  • Igiene nasale: rimuovere il muco e residui secchi di esso permette di mantenere libere le fosse nasali migliorando la respirazione.
  • Miglioramento della qualità del sonno: mantenere il naso libero consente una respirazione più facile e aiuta il bambino a dormire meglio, soprattutto se il naso è congestionato.
  • Prevenzione delle infezioni: mantenere il naso pulito riduce il rischio di infezioni delle vie aeree superiori.
  • Secchezza nasale: idratare la mucosa nasale è utile in tutte quelle condizioni in cui la mucosa va incontro a secchezza come, per esempio, nel periodo estivo quando l’utilizzo dell’aria condizionata rende l’ambiente più secco.

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Quando fare le irrigazioni nasali

Uno dei quesiti più comuni dei genitori è su quando fare le irrigazioni nasali. In realtà dopo avere spiegato il perché del farle, potremmo tranquillamente rispondere “sempre”. È vero però, che le condizioni dove le irrigazioni nasali possono essere maggiormente indicate, sono quelle dove si verifica un abbondante produzione di muco nelle vie aeree superiori. E questo in genere accade in tutti quelle situazioni in cui la mucosa nasale si infiamma conseguentemente ad un fenomeno infettivo, acuto o cronico, oppure allergico. In questi casi, l’eccesso di muco comporta un peggioramento della sintomatologia ostruttiva e un aumento della possibilità di andare incontro a complicanze. Per tale motivo, ricorrere alle irrigazioni nasali per rimuovere il muco abbondante, rappresenta una pratica importante per migliorare la sintomatologia e ridurre i tempi di guarigione.

Le condizioni in cui le irrigazioni nasali sono maggiormente indicate sono:

  • Raffreddore comune (Rinite virale): la rimozione delle secrezioni nasali che si producono durante un’infezione virale a carico delle vie aeree superiori permette una riduzione di sintomi nasali come congestione, ostruzione, rinorrea, starnuti e tosse da scolo di muco retronasale. È dimostrato che le irrigazioni consentono una riduzione della carica virale a livello nasale con conseguente diminuzione della possibilità di contagio a tutte le persone che vengono a contatto con il bambino raffreddato come i familiari, i compagni di scuola e gli insegnanti. Inoltre, rimuovere le secrezioni riduce la possibilità che si verifichino le tipiche complicanze come l’otite o la rinosinusite soprattutto in quei bambini che hanno fattori predisponenti come per esempio l’ipertrofia adenotonsillare.
  • Allergia perenne o stagionale: irrigare le cavità nasali, anche più volte al giorno, comporta l’allontanamento dalla mucosa di una parte degli allergeni con cui si è entrati in contatto nel corso della giornata. Particolarmente utili nelle riniti primaverili, da effettuare appena rientrati a casa, per rimuovere i pollini allergenici a cui si è stati esposti all’aria aperta.
  • Riduzione dell’uso di farmaci: le irrigazioni, attraverso la rimozione delle secrezioni presenti a livello nasale, consentono di ridurre la necessità di utilizzare altri farmaci come decongestionanti nasali o cortisonici.

Una delle preoccupazioni dei genitori riguarda la frequenza con cui è possibile effettuare le irrigazioni nasali. Parliamo di lavaggi e quindi non può esserci una regola, sarà in base alla condizione e al consiglio del pediatra che si deciderà quante volte al giorno effettuarli. Se pensiamo di irrigare il naso per l’igiene e la prevenzione, la frequenza di 2 volte al giorno, mattino e sera, probabilmente è quella corretta. In caso di congestione severa e di iperproduzione di muco, le irrigazioni possono essere eseguite più frequentemente nel corso della giornata, sempre su consiglio del pediatra.

Come fare le irrigazioni nasali

Le irrigazioni nasali possono essere fatte a qualsiasi età senza alcun problema. Come vedremo, il pediatra ha a disposizione dispositivi differenti e deve spendere il giusto tempo con i genitori per spiegare come effettuare il lavaggio nel modo corretto, rassicurandoli sulla sicurezza e ribadendo l’assoluta innocuità. In rapporto all’età e alla condizione, per effettuare le irrigazioni nasali abbiamo la possibilità di utilizzare dispositivi diversi e soluzioni differenti (soluzione salina isotonica o ipertonica).

Dispositivi

Gocce: le poche gocce che si instillano nelle cavità nasali non hanno nessun effetto di lavaggio. Il più delle volte scivolano lungo il pavimento della fossa nasale e vengono deglutite senza rimuovere le secrezioni nasali. Quindi non sono da consigliare.

Flaconcini monodose: sono facili da usare, soprattutto nei bambini più piccoli. I problemi sono rappresentati dal fatto che il beccuccio del flaconcino non è fatto per questo tipo di utilizzo, quindi, non aderisce perfettamente alle narici. La pressione che si esercita sul flaconcino può risultare bassa e la soluzione fuoriesce goccia a goccia non avendo nessun potere di rimozione delle secrezioni. Oppure la pressione che si esercita è eccessiva e si rischia di non indirizzare bene il getto senza ottenere l’effetto di lavaggio e creando fastidi al bambino. Inoltre, c’è la difficoltà a dosare la giusta quantità di soluzione da erogare con una singola pressione sul flaconcino.

Siringhe senza ago: riempite con soluzione fisiologica, si inserisce il beccuccio nella narice e si spruzza. Anche per le siringhe senza ago vale lo stesso discorso dei flaconcini sia per ciò che riguarda l’estremità della siringa non adeguato all’utilizzo, sia per la pressione che si esercita sul pistoncino della siringa che il genitore non sempre riesce a controllare.

Siringhe con Ugello, Atomizzatore o Nebulizzatore: per superare i problemi di irrigazione dovuti all’utilizzo della siringa senza ago, sono stati creati degli appositi ugelli che si avvitano all’estremità della siringa e che hanno diversi vantaggi. Innanzitutto, quello di essere modellati per aderire perfettamente alla narice e permettere di indirizzare correttamente il getto di uscita. Quello di non consentire di esercitare una pressione troppo elevata anche se il genitore effettua la manovra con forza eccessiva. Inoltre, nel caso degli atomizzatori e nebulizzatori, anche quello di frammentare le particelle di soluzione erogata e permettere una migliore dispersione della soluzione all’interno delle cavità nasali rimuovendo maggiore quantità di muco in eccesso.

Lavaggio ad alto volume e bassa pressione: è un sistema di irrigazione che prevede l’utilizzo di un alto volume di liquido (250 ml) posizionato in alto rispetto alle cavità nasali, che viene fatto scendere in modo continuo a bassa pressione penetrando da una narice e fuoriuscendo dall’altra. Utile per rimuovere le abbondanti secrezioni.

Wash: si tratta di un dispositivo appositamente studiato per le irrigazioni nasali. È una sorta di soffietto che va riempito di circa 30-40 ml soluzione (fisiologica o ipertonica) e che è provvisto di un terminale appositamente modellato per creare una perfetta aderenza alle narici consentendo l’entrata del liquido nella cavità nasale. Inclinando il capo in avanti e facendo aderire il terminale alla narice, si preme delicatamente e progressivamente il soffietto tanto da generare un’onda di liquido che riempie una cavità nasale, raggiunge il rinofaringe e fuoriesce dall’altra narice. Tale onda stimola il riflesso palatale e impedisce di fatto che il liquido venga ingerito o inalato. Molto utile per la rimozione di abbondanti secrezioni, anche più dense. Facile da utilizzare anche nei bambini più piccoli.

Spray nasali: in commercio abbiamo a disposizione diversi tipi di spray nasali. Spray a getto nebulizzato che hanno un terminale specifico a seconda dell’età e possono essere utilizzati anche nei lattanti. L’erogazione è molto delicata e pertanto non ha la forza di rimuovere le secrezioni più dense e abbondanti. Possono essere utili nell’igiene quotidiana.  Spray a getto forte e continuo la cui potenza di erogazione ha maggiore capacità di rimuovere il muco, ma il cui utilizzo è consigliabile nei bambini più grandi e negli adulti. Spray a getto predosato, quelli classici, che ad ogni erogazione rilasciano una quantità di soluzione. Molto utilizzati per la terapia farmacologica, ma anche molto utili nell’igiene quotidiana e nella prevenzione delle infezioni.

A prescindere dal dispositivo, per effettuare le irrigazioni nasali, la posizione da fare assumere al bambino è differente a seconda dell’età. Nel caso del lattante è preferibile farlo stendere in posizione supina, girare la testa da un lato, instillare la soluzione nella narice verso l’alto per pochi secondi finché non esce dalla narice controlaterale. Invece, il bambino più grande è preferibile farlo stare in posizione seduta, o anche in piedi, con la testa leggermente inclinata in avanti. Quando si utilizza uno spray nasale, è preferibile anche fare inclinare leggermente verso un lato la testa in modo da orientare il getto verso la parete laterale, sede dei turbinati nasali.

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Soluzioni
  • Soluzione isotonica: è la più comune ed è composta da acqua e cloruro di sodio allo 0.9% (soluzione salina).
  • Soluzione ipertonica: ha una concentrazione di sale maggiore, in genere tra il 2% e il 3%, ha maggiore azione decongestionante e riattiva la clearance muco-ciliare. Spesso sono soluzioni tamponate con bicarbonato, per evitare lieve bruciore che talvolta può essere avvertito a livello della mucosa nasale al momento dell’irrigazione.
Conclusioni

In definitiva, si può dire che le irrigazioni nasali sono una metodica semplice, sicura e che si può effettuare in qualsiasi età. Per cercare di dare un messaggio pratico, possiamo riassumere i seguenti concetti principali:

  • irrigare il naso sempre come igiene quotidiana e come prevenzione delle infezioni. Nei lattanti, meglio utilizzare gli spray a getto nebulizzato oppure la siringa con ugello, nebulizzatore o atomizzatore. Successivamente è possibile usare anche gli spray nasali predosati. In questo caso, va bene la soluzione isotonica. Effettuare la pulizia nasale un paio di volte al giorno è sufficiente.
  • Le condizioni come rinite infettiva, rinosinusite e rinite allergica, sono quelle in cui le irrigazioni nasali sono maggiormente indicate. Scegliere il dispositivo più indicato in rapporto all’età, all’intensità dei sintomi e alle caratteristiche delle secrezioni da rimuovere (acquose, muco-catarrali, purulente). Utilizzare una soluzione salina isotonica tamponata con bicarbonato oppure una soluzione salina ipertonica sempre tamponata con bicarbonato. Spiegare e mostrare al genitore come effettuare l’irrigazione perdendo il tempo necessario per farlo. Rassicurare sulla sicurezza della manovra e sul fatto che può essere ripetuta più volte al giorno se la produzione di muco è abbondante.
  • In caso di necessità di dovere anche effettuare una terapia inalatoria con farmaci (con device o con doccia nasale), le irrigazioni sono da consigliare prima del trattamento allo scopo di rimuovere le secrezioni e permettere al farmaco di agire più facilmente.

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