Sottostimata, multifattoriale e invalidante, sono queste le principali prerogative che caratterizzano la VULVODINIA.
La sua prevalenza, nel corso dell’età fertile, può arrivare fino al 28 % e agli occhi del medico si delinea come una sfida su più fronti.
Il supporto nutraceutico permette una gestione della vulvodinia cronica e al tempo stesso mirata ai suoi risvolti proteiformi: neuroflogosi, benessere mentale, dolore addominale e pelvico e disturbi gastrointestinali.